In memoria di Leonardo Rago

Rago

Leonardo…
Siamo diventati amici trent’anni fa.
Sì, sono più o meno trent’anni.
L’amore per la musica ci ha fatto diventare amici.
L’amore per il suono della zampogna.
Non si dimenticava facilmente la tua voce rotta dal tabacco, i tuoi occhi neri che luccicavano suonando come a dire “senti come è bella questa… e poi questa”.
Non si dimenticava quel modo melodioso di girare le passate della tua zampogna.Il tuo suono era tuo.
Non abbiamo potuto vederci spesso perché la vita ci sparge per il mondo e, alla fine, vediamo poco le persone che meritano e troppo quelli che dovremmo mandare a quel paese. Però tutte le volte che ci siamo visti rimaneva qualcosa d’importante, qualcosa che diceva “ti sono amico… ti stimo… il suono è bello, è bello… sulla manca i bassi ci vogliono…”
Oggi quando mi hanno detto che sei morto sono andato di là e volevo iniziare a gonfiare l’otre della zampogna e poi suonare per ricordarti.
Ma mi è venuto da piangere. Non ce l’ho potuta fare.
Peccato.

In memoria di Leonardo Rago, 9 gennaio 2018