Platì, cercando un dio adatto

1975016_10153129722915909_8737683540089959500_n

Gino, certe volte mi viene come un ricordo.
Un paese di bambini in moto. Che salgono e scendono sulla via principale. Certi fumano come in un film neorealista. Come fossimo nel dopoguerra. Ma non siamo nel dopoguerra, siamo verso la marina dei Greci. Lo Jonio scintillante di Pasolini che si trova da quella parte. Siamo sul lato della costa antica della Calabria, siamo in una mescolanza di digitale, di pastori, di guai e di croci da abbracciare e da portare. C’è pure qualche strada con le fosse, qualche casa sempre da ultimare. Piante d’ulivo lassotto, poi immense fioriture di orchidee selvatiche in primavera e un’aria che è quella di casa.
Aria di casa, Gino.
Platì è un luogo che riesce a esprimere vita. Voglia di esistere e di lavorare pure se la realtà qui è un delirio postmoderno di legge e di ingiustizia, di memoria ferma e di intonaci indecisi, di cucchiai intagliati all’antica per la ricotta o per la nostalgia. E poi slot machine.
Cosa ne è di Platì durante il giorno e la notte?
Chi la capisce e chi ne capisce sogni e cuori se non i suoi abitanti? Se non quelli che l’hanno abitata? Se non quelli che ci sono passati una volta a causa di una fotografia, di un arrosto di castrato sedetevi e mangiate professore, di un panorama sinceramente inatteso.
Gino, certe volte mi viene come una sequenza di un film. Passeggiare su quella strada con le moto che passano fra le macchine ed un saluto ogni pochi metri.
Buongiorno cumpari, chi si dici cumpari, ringraziamo Ddiu cumpari…
Aria di casa e quella foto che mi porto appresso stampata in un apposito meandro del cervello. Aria di casa e quegli amici che me lo ripetono.
Per certe cose che vedi, noi conosciamo solo te.
Non può essere. Io sono venuto troppo poche volte.
Sono quelle volte che contano.
E mentre parliamo è pieno di bambini. Sempre pieno di bambini. Sta per uscire la statua della Madonna per la processione. O è domani?
Sono la speranza stessa i bambini. La speranza che si fa corpo, occhi, braccia, capelli corti e un pallone Supertele.
Un’idea sorridente. Ed è quella di una giornata d’estate a Platì con te e con Mimmo, cercando un dio adatto, ricordi?

Ettore Castagna, febbraio 2020, una forma di prefazione a: Luigi Mittiga, I love Platì, Cento piccoli film intorno un paese dell’Aspromonte, in corso di edizione